IL GREENPASS PER IL LAVORO è OFFENSIVO DELLA dignità UMANA
Stiamo assistendo alla nascita di un
mostro tentacolare chiamato “dittatura”.
Non ci vuole molto per capire la
cattiveria di uno Stato che da democratico, è diventato quasi improvvisamente nemico
del popolo italiano, se non addirittura assassino.
Non è normale
infatti registrare decine di migliaia di morti ossigenati, il lockdown
come una sceneggiata del terrore, il siero OGM con polvere di graphene spacciato per rimedio, la mascherina anti-polvere
spacciata per anti-contagio, i rimedi anti-c19
nascosti o denigrati, le autopsie non autorizzate, gli scienziati non
consenzienti azzittiti, i dottori uccisi come suicidi, il distanziamento
inutile dato che il virus va dove gli pare e piace, lo stato di emergenza
ripetuto abusivamente, la propaganda di regime al posto dell'onesta
informazione, i morti post-puntura a migliaia, i milioni di effetti collaterali
permanenti, la mascherina a scuola, la DAD
ridicola... i decreti contraddittori e farneticanti di stupidità, le norme
europee tradotte male a danno della popolazione italiana...
Se questa è la premessa, ecco spiegato
il massacro psicologico di milioni di lavoratori spinti a procurarsi un greenpass per fare qualsiasi cosa, fra cui, badate bene, il
proprio onesto lavoro!
Non si tratta più di presunti motivi
sanitari, ma di proprie angherie e richieste persecutorie per soddisfare la
propria brama di sangue italiano.
Il popolo non deve più vivere, godere
ed essere felice e spensierato, sapendo che c’è un governo che pensa a lui e ai
suoi bisogni.
Questa è preistoria o filosofia del
diritto!
La verità e la realtà è che una massa
di ricchi banchieri e massoni si è impossessata di un intero parlamento e di
cariche istituzionali collegate ad esso, quali la Presidenza della Repubblica,
la Corte Costituzionale e gran parte della Magistratura. Non parliamo poi del
potere religioso esercitato dal Vaticano sfacciatamente complice!
Persino il Sindacato
Italiano Militare della Guardia di Finanza ha chiarito, in una lettera aperta
alla politica italiana, qual è il senso del “green pass”, in una commovente
lettera molto dettagliata e convincente. (https://italia.publi-contact.net/Massimo_Mazzucco/lettre-1)
Si tratta di leggere
i giornali, guardare la televisione o navigare in Internet, per avere la
sensazione dell’estrema difficoltà a comprendere questa losca e brutta
situazione politica italiana e soprattutto le contraddizioni in cui sono caduti
i governi Conte-Draghi.
Lo stillicidio di
false notizie tramite i mass-media ha poi completato un quadro altamente
preoccupante: sono in tanti a non comprendere la gravità della situazione e
soprattutto il danno che stanno subendo.
Capire l’oggi è
difficile, perché si tratta di combattere una battaglia contro i mulini a vento
o contro muri di gomma.
Il potere
governativo massonico ha imposto nuove regole contro il diritto naturale, quali
il coprirsi il volto come i banditi e state lontani almeno un metro, eliminando
affetti e strette di mano!
Tutti i principi e i valori
sanciti nella Carta Costituzionale, sulla quale molti hanno giurato fedeltà,
sono stati travolti e disattesi categoricamente e spudoratamente, creando una
finta emergenza sanitaria basata su tamponi falsi e su virus influenzali
spacciati per covid-19.
Contraddizioni e disarmonie
tra i famigerati DPCM e le norme di fonte superiore,
sono metodicamente quasi totalmente ignorate.
Non parliamo poi delle
castronerie scientifiche affermanti tutto e il contrario di tutto!
In nome di una finta scienza
(ovviamente di parte e profumatamente prezzolata) sono stati azzerati tutti i
discorsi di natura etica, religiosa e sanitaria.
Ma la carognata più mafiosa
di tutte le mafie del mondo è il “green pass”, imposto come ricatto psicologico
per spingere ancora di più ad una fantomatica vaccinazione “per il bene del
popolo”: decine e decine di migliaia di morti e milioni e milioni di sciancati
e disgraziati colpiti da effetti collaterali permanenti!
Un green pass per lavorare,
in una Repubblica “fondata sul lavoro”!
Istituito con decreti legge,
da convertirsi in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione,
risultano privi di quella “ratio legis”,
atta a contenere i contagi e garantire una maggiore sicurezza dei lavoratori:
se i vaccinati con una dose o con il ciclo completo, si possono ammalare e
possono guarire, quindi, possono infettarsi, possono infettare e possono anche
guarire, esattamente come i non vaccinati, qual è il senso della certificazione
annuale?
Si evincono poi gli estremi
del reato di “falso ideologico” in quanto il lavoratore sprovvisto di “green
pass” non può accedere nel luogo di lavoro, sia pur presente, ma viene
considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta
certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021.
In pratica il lavoratore
c’è, ma viene considerato “assente”!
Pazzesco!
La cosa diventa più grave se
consideriamo che, per i giorni di “assenza ingiustificata” non è dovuta alcuna retribuzione,
compenso o altro emolumento, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla
conservazione del rapporto di lavoro.
Ancora più pazzesco!
Siamo in presenza, per la
prima volta nella storia italiana, di sanzioni ingiustificate ma inflitte a puro
titolo persecutorio, di triste memorie delle leggi razziali nazi-fasciste.
Le regole per avere il green
pass sfiorano la pazzia, in quanto è ottenibile dopo l’avvenuta vaccinazione o
la guarigione dal COVID-19, con durata annuale,
ovvero sottoponendosi a tampone antigenico, il cui costo è interamente a carico
del lavoratore, con validità di sole 48/72 ore (a seconda del tipo di tampone),
ma il Sindacato della Guardia di Finanza “ritiene che i cittadini italiani, con
particolare riferimento a coloro che indossano la divisa e hanno scelto di
servire la Patria, non debbano subire alcun obbligo surrettizio alla
vaccinazione, stante la mancanza di una norma che ne preveda espressamente
l’obbligatorietà.”
E’ d’obbligo il richiamo all’art.
32 della Carta costituzionale che ritiene che nessuno debba essere discriminato
per una scelta riconducibile alla libera autodeterminazione.
Considerando che la
vaccinazione non è obbligatoria, i lavoratori che scelgono di non vaccinarsi
vengono “obbligatoriamente” costretti ad effettuare, pagando di tasca propria,
continui test antigenici.
Il rifiuto costituisce un
grave nocumento alla sicurezza del Paese e alla tenuta di tutti gli altri
servizi pubblici essenziali.
Il “green pass” obbliga al
“vaccino” o all’effettuazione di un tampone ogni 48/72 ore a carico del
lavoratore pubblico e privato, e ciò contrasta con la Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione Europea, dove è sancito all’art. 3:
1. Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
2. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in
particolare rispettati:
a) il consenso libero e informato della persona interessata,
secondo le modalità definite dalla legge;
b) il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle
aventi come scopo la selezione delle persone;
c) il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto
tali una fonte di lucro;
d) il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani.”
Il Regolamento (Ue) 2021/953
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021, all’art 36 sancisce
inoltre che:
“È necessario evitare la discriminazione
diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi
medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i
bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate.
Pertanto
il possesso di un certificato di vaccinazione, o di un certificato di
vaccinazione che attesti l’uso di uno specifico vaccino anti COVID-19, non dovrebbe costituire una condizione
preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per l’utilizzo
di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni,
pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Inoltre,
il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un
diritto o un obbligo a essere vaccinati o hanno scelto di non essere
vaccinati..” (con rettifica del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021)
La discriminazione, del resto, è vietata dall’art. 21 della Carta
dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
TUTTO CIO’
NON E’ STATO TENUTO IN NESSUNA CONSIDERAZIOEN DAL
GOVERNO DRAGHI…
Pertanto l’obbligatorietà
del “green pass” risulta non solo discriminatoria, ma iniqua.
La Costituzione della
Repubblica italiana all’art. 3 vieta espressamente la discriminazione.
La CEDU
(Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) vieta anch’essa la discriminazione
all’art. 14.
Anche la Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo vieta ogni discriminazione all’art. 2.
Come si può comprendere ci sono troppe disarmonie tra la
decretazione d’emergenza e le norme di fonte superiore.
Poiché le norme europee prevalgono su quelle nazionali, tutte le
norme sul greenpass italiano sono NULLE.
Addirittura l’art. 9 del
decreto legge n. 52 del 2021, introduttivo del “green pass“, recita: “le disposizioni dei Commi da 1 a 8“, cioè
tutte le disposizioni relative al “green pass“, continuano ad applicarsi OVE
COMPATIBILI con i regolamenti (UE) 2021/953 e 2021/954 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 14 giugno 2021”.
Non è inoltre questione di
gratuità o meno dei tamponi, ma di nullità ab origine
di tutta la disciplina!
Ogni danno subito a causa delle norme anti-europee italiane, dovrà
considerarsi danno ingiusto e quindi risarcibile in sede giudiziaria!
La nostra democrazia è stata
fortemente ridimensionata e sospesa da provvedimenti governativi che hanno eroso
i diritti fondamentali dei cittadini, impedendogli, di fatto, di vivere in
relazione con gli altri e in libertà.
Ciò risulta fonte di grave
depressione fra i cittadini sconcertati dalla violenza di tale forsennata
cattiveria governativa.
Giustamente è stato detto
che “tutte le Forze dell’Ordine stanno erodendo ogni residuo di credibilità e
consenso, perdendo persino la considerazione del Popolo italiano per il ruolo e
la funzione che svolgono.
La stessa considerazione e credibilità faticosamente conquistata
negli anni.”
L’integrità è considerata
elemento essenziale della dignità umana e, come tale, viene collocata fra i
principi della Carta dei diritti. Di contro, l’esigenza di protezione della
salute che fonda il diritto di accesso ai servizi sanitari di prevenzione e di
cura apprestati dagli Stati nazionali è tenuta normativamente distinta ed
ascritta fra i diritti sociali che realizzano il principio di solidarietà (art.
35 del titolo IV della Carta).
Noi abbiamo l’onere di
difendere la Costituzione democratica, che garantisce i valori della tradizione
liberale e riconosce i diritti sociali ad ogni cittadino. Noi abbiamo l’onere
di tutelare i diritti umani e di contrastare ogni pericolo alle libertà
individuali sancite dalla Costituzione. Noi abbiamo l’onere di combattere le
mafie e i drammi prodotti dai totalitarismi per garantire la libertà dei
cittadini e dello Stato.
La nostra etica scaturisce
dalla scelta personale che ci ha portati a giurare solennemente di
salvaguardare la Patria e le Libere Istituzioni anche a costo della vita, ergo,
noi non possiamo avere paura e non possiamo indietreggiare.
I mass media e il governaccio cercano di imporci i comportamenti
da adottare per evitare i contatti e persino il modo di pensare all’altro come
a colui dal quale stare a distanza. L’altro per questi media
rappresenta il pericolo, il potenziale untore, qualcuno da cui proteggersi,
qualcuno a cui è negato persino l’incontro col volto che una mascherina cela.
Iniziano già a manifestarsi
le prime fratture nei rapporti tra i Colleghi di polizia e finanza e forze
armate e ciò si riverbera negativamente sullo spirito di corpo che ci rende
convinti portatori di valori perduranti e condivisi, anche oltre il rapporto di
dipendenza e di servizio.
Domandiamoci:
1. Dove
sono finiti gli orientamenti etici che si accordavano con la nostra
spiritualità?
2. Dov’è
finita l’armonia?
3. Dove
sono finiti l’orgoglio, l’onore e il vanto dell’appartenere alla fiera
compagine militare della Finanza, che “Neanche spezzata retrocede“?
4. Che
fine hanno fatto i principi culturali e i valori etici che consideravamo certi,
acquisiti e indubitabili?
Le domande trovano risposte nel considerare tutta la compagine
governativa come NEMICA del valore infinito dell’essere umano, dissolto in un
rapporto di responsabilità assolutamente asimmetrico rispetto al vantaggio.
La storia insegna che ogni
discriminazione porta al conflitto, alla persecuzione e al profitto del potente
sul debole ed indifeso, contro ogni considerazione etica, religiosa e
filosofica.
Se non viene tolto il green
pass, la dignità del genere umano viene calpestata inesorabilmente degenerando
al livello delle bestie, dove “homo homini lupus”!
Ciò non può essere permesso.
In caso contrario
l’atteggiamento criminale di chi governa, lo espone ad una reazione uguale e
contraria dove sarà lecito restituire al mittente ogni malvagità, poiché un
passo biblico afferma che “un abisso chiama un altro abisso!”
Le elevate tensioni sociali
non sempre possono essere risolte pacificamente sia da una parte che
dall’altra.
Rimane percorribile solo il
discorso di uno “stato di diritto”, dove le norme vanno osservate secondo un
criterio di gerarchia delle fonti: prima c’è la Costituzione, poi la Legge e
dopo le fonti di rango inferiore.
Per chi ha giurato fedeltà
alla Costituzione italiana c’è l unico obbligo etico e sacrale, prima che
giuridico, dove la difesa dei diritti fondamentali può costare poco e talvolta
tutto.
Non si vive senza libertà!
In tempo di pace, il
Finanziere è un cittadino che svolge un servizio pubblico essenziale e quando
esce di casa al mattino, o nel pomeriggio o di notte, non dice ai propri
familiari di andare al lavoro, ma dice di andare in servizio e questa parola,
che deriva da servire, è il senso più autentico della sua missione.
Stesso discorso per un
insegnante, per un medico, per un avvocato e per qualunque altro impiegato
pubblico, che vuole riscuotere fiducia da tutti i cittadini italiani, per i
quali la legalità rappresenta il buon vivere civile!
Conclusione: IL GREEN PASS LAVORATIVO ITALIANO è illegittimo perché
CONTRARIO ALLA NORMATIVA EUROPEA E A QUELLA DERIVANTE DALLA COSTITUZIONE
ITALIANA.
Ogni cittadino, a qualunque titolo è obbligato a rispettare la legge e soprattutto a
farla rispettare. La legge non ammette ignoranza.
Per qualunque controversia, bisognerà chiamare le
Forze dell’Ordine e far verbalizzare la “violazione di legge”, per procedere a
querela con futuro risarcimento di ogni tipo di danno economico, morale e
materiale.