LA SINDONE DI TORINO E’ UN FALSO STORICO

 

La “Sindone” di Torino è falsa, dimostrato scientificamente e storicamente.

1) Tre campioni del tessuto furono sottoposti all’esame del radiocarbonio 14, nel 1988, in tre istituti diversi e dichiarati tutti risalenti al 1300 dopo Cristo.

(https://it.wikipedia.org/…/Esame_del_carbonio_14_sulla_Sind…)

2) Molto verosimilmente la Sindone fu opera di Leonardo da Vinci. “Questo è ciò che ritiene Vittoria Haziel, scrittrice italiana e studiosa della Sacra Sindone, la quale individua nel disegno del sudario, eseguito a suo giudizio con un ferro arroventato su un lenzuolo antico, la tecnica utilizzata da Leonardo per il suo caratteristico sfumato. Anche per il volto della Sindone, la Haziel sostiene che si tratti di un autoritratto del maestro da Vinci.”

(http://www.artfiller.it/…/leonardo/opere-incerte-e-la-sacr…/)

3) Leonardo da Vinci lo confessò nel Codice Atlantico in cui si legge: “un giorno mi adorerete come un dio!” “La scrittrice Victoria Hazel interpreta un passaggio nel Codice Atlantico come una “confessione” da parte del suo autore: «Quando io feci Domene Dio putto, voi mi mettesti in prigione: ora s’io lo fo grande, voi mi farete peggio».

Leonardo asserisce di aver fatto un GRANDE CRISTO MORTO. Non esistendo alcun dipinto o statua in grande di un Cristo morto, si è autorizzati a pensare che l’unico Cristo morto che fece Leonardo fosse quello delle sindoni. Sì, perché ne fece parecchie e le vendette dovunque andasse peregrinando.

(https://www.massimopolidoro.com/…/fu-leonardo-da-vinci-laut…)

4) Esiste una “Sindone” identica a quella di Torino, nelle Marche ad Arquata.

(https://www.massimopolidoro.com/…/fu-leonardo-da-vinci-laut…)

“Il clero locale stesso sapeva poco sulla presenza della reliquia e forse ciò è conseguente al fatto che questa ha interessato per secoli i soli francescani del convento, che ne erano gelosi custodi. La tradizione orale tramanda comunque, che l'estratto sia stato voluto al fine di avere una Sindone di proprietà ecclesiastica, in quanto quella di Torino apparteneva ai Savoia e che essa doveva forse essere custodita in posto riservato, periferico e sicuro.

Attualmente la Sindone è conservata nella chiesa di S. Francesco di Borgo ed è custodita in una teca, con davanti cento lumi, tanti quanti quelli che, secondo la leggenda, accompagnavano la Sindone durante le processioni durante carestie, siccità e guerre.”

5) Il volto della Sindone, secondo l’americana Lillian Schwartz, combacerebbe con l’autoritratto di Leonardo e sarebbe dunque un esperimento di tecniche pre-fotografiche ideato dal genio di Vinci.”

6) L’obiezione che il tessuto della Sindone è antecedente alla vita di Leonardo (1452-1519), trova facile spiegazione nel fatto che Leonardo si procurò dei lenzuoli portato dai TEMPLARI della SESTA e SETTIMA CROCIATA del tredicesimo secolo.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Crociata…).

Tali lenzuoli provenivano dalla Giudea, da Gerusalemme e da Acri ed erano “intrisi” di polline locale, di piante che esistono solo nella Giudea. I crociati tornarono sconfitti ma con tante reliquie che dettero loro fama e soldi! Portarono anche sacchi di “terra”, che sparsa nei cimiteri cristiani, li trasformavano in “campi santi” (oggi camposanti), dove gestire maggior potere ai sacerdoti che vi escludevano le sepolture di ebrei ed eretici.

7) La verità dà fastidio e l’unico discorso che i sostenitori dell’autenticità della Sindone di Torino è solo quello dei pollini!

8) La tecnica leonardesca per “fabbricare” la Sindone è stata riprodotta all’Università di Pavia.

(https://www.universita.it/universita-pavia-sindone-riprodo…/)

Leonardo usò una statua di bronzo surriscaldata su cui avvolgere il lenzuolo. L’immagine risultante era un “negativo” bruciacchiato e dilatato, identico alle immagini “a tutto tondo” della Sindone di Torino e di Arquata.

9) La storia delle sindoni, ne conta decine, andate perdute o distrutte. comprese quelle di origine “indiana”. “La rilevazione di DNA mitocondriale tipico di gruppi etnici dell’India è comunque un risultato inatteso e non trova alcun riscontro storico. Una possibilità ovvia è che nel corso dei secoli diversi individui di origine indiana sarebbero venuti in contatto con la Sindone, ma vi è anche una possibilità alternativa ancora più suggestiva secondo cui tale lenzuolo di lino potrebbe essere stato tessuto in India, come peraltro farebbe supporre il nome originale della Sindone - Sindon - che secondo i linguisti deriverebbe da ‘Sindia’ o ‘Sindien’ cioè un tessuto proveniente dall’India.

Lo studio è stato pubblicato su Nature www.nature.com/articles/srep14484

(https://www.gravita-zero.org/…/sindone-individuata-lorigine…)

10) I DNA compiuti sui reperti di sangue nelle sindoni non appartengono a un unico tipo ma a diversi, segno questo che i tipi di sangue, furono “aggiunti” ad arte, per conferire maggiore credibilità! Non possiamo pensare che Gesù avesse sangue “umano” di tipo A+ o Zero+ o AB- o Zero-…

11) Il Sangue trovato ed esaminato sull’Arca della Testimonianza ritrovata sotto il monte Golgotha a Gerusalemme, è quello di Gesù Cristo il Dio Vivente e Vero: esso è colato dalla CROCE e si è infiltrato a sei metri in profondità fino a gocciolare sul “Propiziatorio”! Esaminato dal migliore laboratorio di analisi di Israele è risultato avere 23 cromosomi umani per parte di madre e 24 cromosomi per parte di Padre, sconosciuti alla razza umana.